venerdì 14 ottobre 2011

L’insostituibilità dei materiali igroscopici uniti per feltrazione

La tecnologia è entrata a far parte della nostra vita di tutti i giorni e talvolta si sente l'utilità di qualche nostro oggetto che quotidianamente utilizziamo. Siamo addirittura arrivati ad un punto in cui ogni cosa può essere sostituita da qualche oggetto di nuova generazione. Ma è proprio vero?

Secondo me no. Ci sono alcune sensazioni che non possono essere riprodotte digitalmente. Personalmente sono molto attaccato al senso di sicurezza, di calore, quella vicinanza all'antico che mi regala la carta. Molte cose di carta sono state sostituite nel tempo da qualcosa di più funzionale, ecologico nonché rapido. L'esempio più banale è la posta. Una persona che nascerà tra 10 anni si troverà irrimediabilmente a comprare una casa senza buca o cassetta per le lettere considerandola troppo obsoleta. Sarebbe come per noi avere ed utilizzare una macchina da scrivere. Eppure il fascino che regala un pezzo di carta scritta a mano quando apriamo dolcemente la linguetta della busta da lettere per leggere ciò che il nostro corrispondente ci vuole far sapere e che per settimane abbiamo tanto atteso, di sicuro non ci viene donato da una e-mail. È chiaro che non cambia il contenuto del testo che riceveremo, ma cambia la sensazione che ci arriva. L'attesa, l'odore, la grana della carta, questo è quello che la contraddistingue dalla posta elettronica. Tutto è dovuto al nostro stile di vita sempre più caotico, movimentato e dove attesa è sinonimo di malfunzionamento. Per carità non sto dicendo che in qualche modo non sia giusto perché chi è che vuole aspettare?! Ma alcune volte mi rendo conto di avere bisogno di un piccolo regresso, di tornare per un attimo soltanto indietro nel tempo, a tutte le tradizioni e tutte le usanze antiche. Ultimamente mi sono ritrovato a scrivere delle lettere per una festa che sto organizzando e mi sono reso conto (da buon perfezionista) che inviare un invito per posta elettronica non sarebbe bastato, perciò sono passato dapprima a volerle mandare via posta e successivamente la soluzione finale fu di imbucare a mano le lettere chiuse con della ceralacca. Ebbene ci è voluto senz'altro di più ma l'effetto è stato apprezzato da tutti quanti che per una festa a tema si sono subito trovati catapultati nell'atmosfera dell'epoca in cui è ambientata. Passerò ora a parlare di libri. Ultimamente questo mercato ha subito un duro colpo, per la comparsa dei libri telematici che stanno sostituendo le edizioni cartacee. Purtroppo in questo non riesco proprio a vederci del buono. Magari avrà il vantaggio di non occupare spazio e di permetterti di avere un libro rimanendo seduto a casa. Ma se io volessi proprio vedere il mio libro occupare spazio nella mia libreria? Se volessi recarmi in libreria per scegliere il mio libro tra tanti altri chiedendo anche al libraio (mestiere che ormai non esiste quasi più) quale sia il più adatto per me? Se volessi sentire l'odore della carta stampata, e in alcuni casi appena stampata? Se volessi perdermi nelle pagine del mio libro preferito in metropolitana senza aver paura di essere derubato e malmenato? Se volessi la soddisfazione di sfogliare le pagine e sporcarmi le dita di inchiostro? Se volessi sedermi davanti al fuoco con una tazza di tè senza aver paura che questo vada a distruggere per sempre il mio "libro"? Se volessi che il mio libro non si scaricasse mai? Bè se volessi tutte queste avrei bisogno solo e soltanto di un bel Libro. Per non parlare dell'immagine incredibilmente alta di noi che ci dona l'avere sottobraccio un bel giornale cartaceo. Vi allego uno spot che distrugge l'immagine dei giornali telematici rispetto a quelli che compri in edicola.

Nessun commento:

Posta un commento