giovedì 15 dicembre 2011

Art. 292 codice penale


Una bandiera che al vento muove i suoi lembi facendoli schioccare lentamente. Tutti si fermano davanti ad una bandiera che sinuosa si libra nell’aria. Si rimane anche per un secondo ad ammirare questo oggetto che sfida le leggi della gravità, e che nasconde in sé un significato più profondo, e che molto spesso ignoriamo. Questo pezzo di stoffa colorata, tramandata dalla storia e che rappresenta in senso figurato la Patria, il posto dove siamo nati, il posto dove i nostri antenati sono nati, ed il posto dove vorremmo che nascessero i nostri figli. La Madre Patria. Due parole che rinchiudono il significato di famiglia, sentimento che gli antichi avevano a cuore più di tutti.
Guardando questa bandiera mi è tornata alla memoria una foto della Grande Guerra. Raffigurava un gruppo di soldati, probabilmente verso la fine del conflitto, seduti su di una piccola cunetta di terra, sorridendo, fumando sigari o forse sigarette, qualcuno mangiando un tozzo di pane ammuffito. E alle loro spalle uno splendido tricolore (fornito di scudo sabaudo) in scala di grigi, sporco, sgualcito, sfilettato, scucito, bucato, rotto, e che nonostante tutto stava a rappresentare l’Italia, la patria, e la nostra storia. Sì perché la bandiera nazionale così come l’inno, così tanto bistrattati, rappresentano la storia, da dove veniamo e dovremmo sempre ricordarcene. Tante erano le analogie visive con quella bandiera, e tante erano invece le differenze nel significato di essa. La prima, portata in giro per la guerra, portata da un eroe che pur sapendo che sarebbe morto portandola con sé, è riuscito a compiere un passo in più insieme ad essa, versando il suo sangue su di essa. La seconda dilaniata dalle intemperie climatiche, che mai conobbe la disgrazia dei un conflitto mondiale, o il sapore della terra scaldata dal sangue di un uomo.
Eppure mi sono sembrate così uguali. Il rosso, sangue gettato dai patrioti per rendere l’Italia unica e indipendente, ormai era completamente perduto, e la strisciolina rimanente era ormai scolorita. Il sangue è ormai stato lavato. Il verde, l’unità sacra della nostra nazione, attaccato al pennone stava pian piano diventando anche lui sempre più tenue. Immagino che ogni giorno di pioggia un po’ di quel colore se ne andasse, portandosi dietro tutta la speranza. Un’immagine triste e che non mi piace dover raccontare con parole anche pesanti a volte.
La bandiera è solo un simbolo, ma non dovrebbe. Al di là di fredde ed ipocrite manifestazioni di amore per lei, dovremmo portarla sempre nel cuore, ricordarci chi siamo, ed impegnarci per proteggerla, cercando di fare qualcosa di buono per la nostra Patria, sia per noi stessi, sia per il popolo.


Art. 292 codice penale: “Vilipendio o danneggiamento alla bandiera o ad altro emblema dello Stato”:
[…]
2.
Chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibile o imbratta la bandiera nazionale o un altro emblema dello Stato è punito con la reclusione fino a due anni.
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