Una bandiera che al vento muove i suoi lembi
facendoli schioccare lentamente. Tutti si fermano davanti ad una bandiera che
sinuosa si libra nell’aria. Si rimane anche per un secondo ad ammirare questo
oggetto che sfida le leggi della gravità, e che nasconde in sé un significato
più profondo, e che molto spesso ignoriamo. Questo pezzo di stoffa colorata,
tramandata dalla storia e che rappresenta in senso figurato la Patria, il posto
dove siamo nati, il posto dove i nostri antenati sono nati, ed il posto dove
vorremmo che nascessero i nostri figli. La Madre Patria. Due parole che
rinchiudono il significato di famiglia, sentimento che gli antichi avevano a
cuore più di tutti.
Guardando questa bandiera mi è tornata alla memoria
una foto della Grande Guerra. Raffigurava un gruppo di soldati, probabilmente
verso la fine del conflitto, seduti su di una piccola cunetta di terra,
sorridendo, fumando sigari o forse sigarette, qualcuno mangiando un tozzo di
pane ammuffito. E alle loro spalle uno splendido tricolore (fornito di scudo
sabaudo) in scala di grigi, sporco, sgualcito, sfilettato, scucito, bucato,
rotto, e che nonostante tutto stava a rappresentare l’Italia, la patria, e la
nostra storia. Sì perché la bandiera nazionale così come l’inno, così tanto
bistrattati, rappresentano la storia, da dove veniamo e dovremmo sempre
ricordarcene. Tante erano le analogie visive con quella bandiera, e tante erano
invece le differenze nel significato di essa. La prima, portata in giro per la
guerra, portata da un eroe che pur sapendo che sarebbe morto portandola con sé,
è riuscito a compiere un passo in più insieme ad essa, versando il suo sangue
su di essa. La seconda dilaniata dalle intemperie climatiche, che mai conobbe
la disgrazia dei un conflitto mondiale, o il sapore della terra scaldata dal
sangue di un uomo.
Eppure mi sono sembrate così uguali. Il rosso,
sangue gettato dai patrioti per rendere l’Italia unica e indipendente, ormai
era completamente perduto, e la strisciolina rimanente era ormai scolorita. Il sangue
è ormai stato lavato. Il verde, l’unità sacra della nostra nazione, attaccato
al pennone stava pian piano diventando anche lui sempre più tenue. Immagino che
ogni giorno di pioggia un po’ di quel colore se ne andasse, portandosi dietro
tutta la speranza. Un’immagine triste e che non mi piace dover raccontare con
parole anche pesanti a volte.
La bandiera è solo un simbolo, ma non dovrebbe. Al
di là di fredde ed ipocrite manifestazioni di amore per lei, dovremmo portarla
sempre nel cuore, ricordarci chi siamo, ed impegnarci per proteggerla, cercando
di fare qualcosa di buono per la nostra Patria, sia per noi stessi, sia per il
popolo.
Art. 292 codice penale: “Vilipendio o
danneggiamento alla bandiera o ad altro emblema dello Stato”:
[…]
2. Chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibile o imbratta la bandiera nazionale o un altro emblema dello Stato è punito con la reclusione fino a due anni.
[…]
2. Chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibile o imbratta la bandiera nazionale o un altro emblema dello Stato è punito con la reclusione fino a due anni.
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