lunedì 30 gennaio 2012

La casualità


In alcuni momenti della nostra vita capitano periodi in cui ci sentiamo veramente sfortunati. Ci sembra che tutto vada male, che qualsiasi cosa facciamo non ci riesca e soprattutto non riusciamo a vedere il benché minimo spiraglio di luce per uscire da questo tunnel. Succede che ti muore il gatto, che la macchina ti abbandoni, che la ragazza a cui vai dietro non ti si fili minimamente, che a colazione la fetta di pane imburrata ti cada per terra e per raccoglierla intruppi la tazza col latte bollente. Ti senti proprio sfigato, perché tutte queste cose magari succedono nel giro di giorni. E sono cose che farebbero tentennare anche il migliore degli ottimisti. Ma siamo sinceri. Esiste veramente la sfiga?
Un vecchio motto che mi piace sentire dice che la Fortuna è cieca, ma la Sfiga ci vede benissimo. Personalmente non adoro questo modo di dire, perché lo considero come piangersi addosso, o meglio rosicare per la fortuna degli altri. A contrario di molti io credo nella fortuna, nella sorte e nel caso, come venivano intesi dai romani. Consideratemi pure Pagano se preferite, non mi tange. Il fatto è che non è che adoro la dea cornucopica (neologismo appena inventato), semplicemente ne riconosco le abilità, un po’ come LeBron insomma. Ma questo non c’entra niente. Come negare però la buona sorte? Ecco un bell’argomento. L’esempio che mi viene in mente ogni volta è una persona che vince al superenalotto. Fatta questa considerazione, non si può negare l’esistenza di una qualche creatura superiore, o meglio dal gran posteriore. Il mio punto di vista è opposto a quello che generalmente viene accostato alla maggior parte della popolazione, ovvero che sia la sfiga a non esistere. Nonostante molto spesso usi frasi del tipo “’mazza che sfiga!” o “oggi è stata proprio una giornata sfigata!”, sono frasi entrate ormai nel mio gergo che non posso modificare.
Per questo posso dire di essere più affezionato al detto latino “audaces Fortuna iuvat”. La fortuna aiuta gli audaci, o meglio la fortuna, nel senso moderno del termine, si manifesta per coloro che si predispongono a riceverla, che fanno in modo, grazie alle loro azioni, di essere positivi. Oserei dire infatti, dall’alto della mia onniscienza (ma ceeeeeerto!!), che la fortuna è uno stato d’animo, un atteggiamento o meglio ancora uno stile di vita. Se l’impostazione della nostra vita è rivolta all’essere sempre pessimista, a vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto è chiaro che non ci si mette nella condizione di ricevere un aiuto dalla fortuna. Mentre se uno vede il sole tutti i giorni, si alza con la voglia di vivere, con la consapevolezza niente può andare male, ha sempre la possibilità di vedere il lato positivo in ogni cosa che succede e riesce a cogliere qualcosa di fortunato anche negli eventi che in realtà sembrano meno favorevoli.
È ovvio che è un cane che si morde la coda. Come fa uno a svegliarsi felice e contento e sorridere alla vita se tutto va di cacca?! Come fa a pensare che tutto va bene se appena sveglio il suo mignolino del piede va a sbattere contro il comodino?! Se entra in bagno e non viene l’acqua calda il 10 di febbraio?! Eeeh belle domande…forse basterebbe alzarsi la mattina non semplicemente sperando che qualcosa vada meglio, ma anche cercando di fare qualcosa per riuscirci.
Cose già dette, cose sentite e risentite, ma una volta in più non fa male.

Nessun commento:

Posta un commento