Il primo febbraio come ogni anno è iniziato nei
nostri tanto amati Stati Uniti, il mese dell’intrattenimento. Cosa significa?
Significa che gli americani si prendono un mese di
pausa a partire dall’inizio di febbraio (scelta saggia essendo il mese più
corto) per poi mettersi sotto a lavorare fino alle vacanze estive. Attenzione
non è che non lavorino per niente, ma hanno sapientemente scelto di concentrare
gran parte degli eventi più mondani, piacevoli e seguiti, tutti in uno stesso
mese. Mi chiedo se non sia la cosa giusta da fare anche per noi italiani, che
amiamo stare in vacanza, amiamo la pausa caffè, lo stare tranquilli, non avere
preoccupazioni, prendercela con comodo. E soprattutto mi chiedo: funziona? Ho i
miei dubbi.
Significa che la prima settimana il paese si ferma
del tutto. È la settimana del Superbowl! E nessuno, e dico nessuno, può fare a
meno di seguirlo. In ogni famiglia qualcuno vorrà vederlo, o almeno seguire il
leggendario “Half-time show”. Se non vuoi vederlo sei costretto, perché tutta
la settimana precedente e metà della successiva, caschi il mondo la tv non
parla d’altro, ci scommetto. Può arrivare uno stramaledetto UFO da Coruscant a conquistare
l’Europa, ma chissenefrega c’è il Superbowl. Eppure un po’ di riconoscenza per
avervi donato la civiltà potreste anche mostrarla, accidenti! Niente. Ma guai
se l’astronave si posasse sul campo da gioco. L’esercito in quel modo
interverrebbe di sicuro. Sì, per farli sgombrare e far riprendere la partita.
“Una volta finita ne riparliamo”.
Poi si passa alla seconda se… no un attimo… c’è
qualcosa che… ma non è possibile!!! Quest’anno la cerimonia degli Oscar e
l’All-star game NBA sono lo stesso giorno??? Cos’è si sono bevuti il cervello?
Aaaaah ho capito. Il lockout che ha fatto iniziare il campionato a Natale ha
fatto anche slittare l’All-star game di una settimana, ovvero lo stesso giorno
della consegna degli Academy Awards. Della serie: “Tesoro, da venerdì io piazzo
il mio bel didietro sulla mia poltrona e fino a domenica sera non mi sentirai,
se non quando ti chiederò una birra!”, “Starai scherzando spero! Domenica ci
sono gli Oscar e vediamo quello sulla CBS!”, “Cosa dici, donna! Domenica sera
di vede la partita su ABC, fosse anche l’ultima cosa che faccio!”, “Sai cosa?
Te la vedi in cucina la tua inutile partita! Così neanche mi scocci ogni quarto
d’ora per la tua maledetta birra.”, “Ma ti sei rimbambita tutto insieme?! Io
non mi scollo dalla mia poltrona nemmeno se l’agganci al soffitto!”, “Bene,
allora penso che andrò da mia sorella a guardare la tv!”, “Su, tesoro! Non fare
così. Vieni di qua, dai che ne parliamo! E già che ci sei, portami una birra.”
[ipotetica, ma nemmeno tanto, chiacchierata tra un tipico marito americano maschilista,
e la sua dolce metà]. Cioè ma vi immaginate quante coppie americane sono
destinate a rovinarsi irrimediabilmente nell’ultima settimana di Febbraio?
Neanche ci voglio pensare.
Comunque di solito funziona che la settimana
successiva al Superbowl c’è l’All-star week-end, che non sarà seguito quanto il
primo evento, ma è comunque qualcosa di spettacolare che andrebbe sempre
seguito, non per la qualità del gioco, come può per esempio essere la finale di
football, tanto per la quantità delle giocate spettacolari alle quali si può
andare incontro. Dulcis in fundo la cerimonia degli Oscar, direttamente dal red carpet di Los Angeles dove tutte le
più celebri stelle di Hollywood si danno “battaglia” per la tanto ambita
statuetta, che condurrà alcune di esse nell’Olimpo del cinema.
Per farla breve, questi tre eventi, di solito posti
su tre settimane diverse nello stesso mese, sono tra i più importanti, per
carriera e spettacolo, e di sicuro tra i più seguiti, anche a livello mondiale.
E per questo da qualche anno chiamo febbraio “entertaining month”.
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