giovedì 26 aprile 2012

Apologia del Coccodrillo


Per decine di secoli hanno vissuto indisturbati, tranquilli e senza recare danno a nessuna persona, sulle rive di fiumi africani, americani ed australiani. Come facilmente si intuisce dal titolo si sta parlando dei coccodrilli. Sono tra gli animali più affascinanti di questo nostro pianeta malato che li ha relegati alla fascia di predatori, pericolosi anche per l’uomo.
Considerati tra i più cattivi, alla stregua degli squali o dei leoni, con i quali hanno veramente ben poco in comune, come afferma anche il dottor Francesco Inteso, detto Fra’, nell’intervista rilasciata al giornale “Echi Muti”, il 29 febbraio ’06 : “Sono parecchio differenti leoni, coccodrilli e squali: i primi sono mammiferi terrestri, felini per la precisione, i secondi sono rettili piuttosto grandi, mentre gli ultimi sono enormi pesci. […]”. Da queste sconcertanti rivelazioni dell’illustrissimo biologo si intuisce, leggendo tra le righe, che i coccodrilli non sono neanche lontanamente paragonabili agli altri due predatori. Tutti concorderanno nel dire per di più che squali e leoni sono di gran lunga più pericolosi. Sembra veramente difficile credere che un animale che per millenni è stato considerato mansueto, tranquillo e solitario, a partire dal XIX secolo si sia trasformato in un mostro in gradi di distruggere vite umane. È contro ogni logica. Si legge inoltre nel trattato “Su gli animali sconosciuti agli Etruschi” di Claudio Kante, e pubblicato da Tumul nel maggio 1973, che “molti animali esotici, quali coccodrilli […], erano […] del tutto sconosciuti alla popolazione etrusca. Addirittura nessuno sospettava della presenza di una bestia simile.” Per questo motivo i cari coccodrilli non possono essere considerati così cattivi come l’opinione pubblica vuole farci credere. D’altronde se un animale non è conosciuto è come se non esistesse, e se non esiste come può far del male a qualcuno?
Tuttavia una larga schiera di accademici, tra cui zoologi, poeti, astronauti e anche qualche avventuroso biologo, primo su tutti Peter Pater, redattore, tra le altre cose, di “Anacronismi”. Si legge infatti nell’editoriale del primo aprile 2001 che “le bestie erano solite spolpare in pochi secondi, malcapitati bambini egiziani, intenti a giocare sulle rive del Nilo”. Si può comprendere come un giornalista abbia voglia di scherzare in quel giorno, non lo si può fare in questo cattivissimo gusto però. Alcune cose non andrebbero dette neanche per scherzo. Ed inoltre Pater dimentica che non ci furono testimoni oculari per quei fatti, e che alcuni di quegli animali vennero scagionati per mancanza di prove ed altri per legittima offesa.
Inoltre molti scrittori si stupiscono di come tali animali possano essere considerati cattivi. Si legge, infatti, nel saggio a carattere satirico-provocatorio “Discrepanze tra il suono delle parole ed il loro significato”, di Ilario Vocabo: “Prendendo come esempio la parola “coccodrillo” ed estrapolandone solo il suono […] sembrerebbe difficile associarlo a qualcosa di diverso da un coccodrillo. Infatti la parola è dolce, piacevole a pronunciarsi, mentre quello che indica […] lo è […]. In un mondo ideale in cui la parola ed il suo significato corrispondono, di sicuro l’animale […] avrebbe lo stesso nome.” Un vero e proprio scempio quindi che un animale così bello, così nobile con un nome così evocativo, sia visto di cattivo occhio e considerato uno dei più pericolosi sulla terra. Concludendo si può riportare quanto si legge in “Le Ggende, Metropoli e Tane” in un articolo del lontano luglio 2004, dove viene intervistato Mario l’idraulico. “So' ormai quasi trent’anni che faccio 'sto lavoro,” dice Mario, “e mai, dico mai, manco 'na vorta m’è capitato de ‘ncontrà n’coccodrillo n'a fogna, e sì che io de fogne ne conosco.” Grazie a quest’autorevole intervento si può quindi escludere anche la presenza dei cosiddetti “alligatori nelle fogne”, che molte volte ci hanno tenuti svegli, nelle lunghe notti. Forse coloro che continuano ad insinuare la loro presenza, infangando (è proprio il caso di dirlo), l’onore di questi animali, dovrebbero iniziare a fare un esame di coscienza ed imparare a non ingiuriare gli altri solo per il gusto di farlo. Quanti altri tentativi dovranno essere vanificati prima che la verità venga “a galla”? Ecco quindi un altro esempio di come la cattiva informazione plagi le menti più deboli e spinga a credere a ciò che si vuole far credere.


Fonti:
11)      “Sono parecchio differenti leoni, coccodrilli e squali: i primi sono mammiferi terrestri, felini per la precisione, i secondi sono rettili piuttosto grandi, mentre gli ultimi sono enormi pesci. Tuttavia sono tutti e tre ottimi esempi di predatori.”
Francesco Inteso, Echi Muti, 29/02/2006

22)      Tantissimo tempo fa, molti animali esotici, quali coccodrilli Ben noti agli egizi, costretti a combattere alle rive de Nilo con la loro impetuosità, erano invece del tutto sconosciuti alla popolazione etrusca. Addirittura nessuno sospettava della presenza di una bestia simile.
Claudio Kante, “Su gli animali sconosciuti agli Etruschi”, casa editrice “Tumul” maggio 1973

33)      “Prendendo come esempio la parola “coccodrillo” ed estrapolandone solo il suono non sembrerebbe difficile associarlo a qualcosa di diverso da un coccodrillo. Infatti la parola è dolce, piacevole a pronunciarsi, mentre quello che indica non lo è affatto. In un mondo ideale in cui la parola ed il suo significato corrispondono, di sicuro l’animale non avrebbe lo stesso nome.”
Ilario Vocabo, “Discrepanze tra il suono delle parole ed il loro significato”, casa editrice “Grazia, Graziella e…” gennaio 1895

44)      “I coccodrilli sono animali molto pericolosi, sin dai tempi degli egizi: infatti le bestie erano solite spolpare in pochi secondi, malcapitati bambini egiziani, intenti a giocare sulle rive del Nilo”
Peter Pater, “Anacronismi”, 01/04/2001

55)      “So ormai quasi trent’anni che faccio sto lavoro, mai, dico mai, manco na vorta m’è capitato de ‘ncontrà n’coccodrillo na fogna, e sì che io de fogne ne conosco.”
Mario l’idraulico, “Le Ggende, Metropoli e Tane”, luglio 2004

Nessun commento:

Posta un commento