sabato 14 aprile 2012

Fuori dal sistema

Viviamo in un'epoca in cui il computer è sempre più presente nella nostra vita, nel quale i social network sembrano sempre più prendere il posto della social life. Per la seconda volta mi trovo ad affrontare un argomento di questo genere, ma stavolta sono costretto, visto che da qualche giorno sono diventato un nessuno a livello telematico.
Già perché è così che funziona: se non hai un profilo su facebook, twitter, myspace o chi per loro sei considerato nessuno. In pratica non esisto più per il sistema (anche se uso ancora twitter, shhhhhhh!). Tutto il blocco in contatto con me su facebook mi ha visto sparite del tutto da Natale a S. Stefano (anche se in questo caso particolare era da Pasqua a Pasquetta): non più una foto, non più un messaggio, non più una parola. Non sono mai esistito. Ma è veramente un male? Ma che bella domanda.
Bella domanda perché se avessi scelto di non avere un profilo "sociale", mi sarei trovato costretto, letteralmente costretto, a crearne uno, perché quello che c'è scritto alla pagina iniziale di facebook, non è una stronzata: ti aiuta a rimanere in contatto con i tuoi amici. E se tutti, o almeno il 95% dei tuoi amici, possiedono facebook, il modo più facile per rimanerci in contatto è senz'altro iscriversi.
Ma allora se io scelgo di avere più difficoltà a rimanere in contatto con i miei amici, o addirittura preferissi un approccio più diretto per sentirmici, allora il social network sarebbe del tutto superfluo ed anzi mi farebbe perdere quella gioia, quel gusto di contattare in modo personale, meno dispersivo e meno freddo, i miei amici. Un po' come quando si inizia a portare un'automobile col cambio automatico: dopo qualche mese risulta più difficile ritornare al manuale. Inoltre questo modo passivo di conoscere persone ti fa perdere la concezione di quella persona in sé: identifichiamo qualcuno in una foto, tramite quello che scrive su una tastiera, con quello che dice ad una macchina, e non più con le sue azioni, i suoi occhi, il modo in cui si riesce a far fronte alle proprie paure.
E così, passata l'incazzatura nei confronti di quelli che hanno hackerato il mio account, ho deciso di ringraziarli, perché così posso ritornare a non avere dipendenza nei rapporti personali da facebook. Li ringrazio di avermi ridonato il gusto di aspettare per qualcosa, quello di avere un appuntamento e di doverlo rispettare, di avermi levato l'impaccio di non saper di cosa parlare dopo una chattata di ore con una persona.
Pertanto Lorenzo Cianfanelli, quello simpatico e carino, di Albano, che studia matematica, non esisterà su Facebook per un tempo indeterminato. E se mi conosceste, sapreste che non sono un nessuno.


PS: visto che io non posso, prego quanti leggeranno quest'articolo di farmi pubblicità.

1 commento:

  1. letto ora! Fidati, sono giunta alla conclusione che la tecnologia è il male degli uomini! In particolare facebook D: Lo sto odiando, seriamente! Gioisci del periodo no-facebook ù__ù

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