lunedì 25 giugno 2012

Just call me “The Spoon”


Non so bene che ore fossero quando Italia e Inghilterra hanno cominciato ad affrontarsi ai rigori. So solo che al 5° rigore ero certo che avremmo vinto noi. Non perché sono un guru o chissà cosa dello sport, ma un po’ ormai lo capisco, e quando un giocatore fa una prodezza come quella di Pirlo, l’epilogo non può che essere uno: la sua squadra vince!
La squadra vince perché ha giocato meglio, la quadra vince perché lo merita, la squadra vince perché è più forte e la squadra vince perché un signore di nome Andrea Pirlo ha fatto notare agli avversari, e a circa mezzo miliardo di altre persone, tutte queste cose allo stesso momento.
Quando fai sport e devi affrontare degli avversari, non è facile relazionarsi con loro: possono essere tuoi amici, tuoi nemici, puoi vincere di tanto o perdere di tanto, o la partita può essere tirata, e infine potresti essere superiore oggettivamente ma non riuscire a spuntarla, o inferiore e vincere. Come trattare l’avversario in tutti questi scenari differenti? Non è facile per niente.
Il rispetto è la prima cosa. Detto questo tutto è secondario.

giovedì 21 giugno 2012

In fondo cos’è un bacio?


Un momento rubato 
Ad un dialogo sentito,
un ballo abbracciato
in un lento infinito,
uno sguardo eloquente
che tutto racconta
senza dir niente,
ma con grinta.
La paura si affronta
Se vuoi il risultato,
se davvero ti importa
La persona che hai amato;
si ferma il tempo
e tutto sparisce 
forse è un lampo 
Ma l’amore cresce. 
Un bacio senza scampo 
e se non finisce
Sarà sempre bel tempo.