sabato 2 marzo 2013

Adoro perdermi


È forse la sensazione più brutta che si possa provare, quella di essere da soli in un posto che non si conosce, senza punti di riferimento, non sapendo se si stia procedendo nel verso giusto. Eppure è proprio questa sensazione che spinge alla scoperta, che ci aiuta a comprendere le cose, a guardare in un altro modo lo spazio che ci circonda; e a cercare di recepire più stimoli dall’esterno. 

E più abbiamo stimoli, più possiamo creare qualcosa di buono, ed il nostro processo di crescita può prendere il volo.
Io amo sentirmi  perso. È l’unico modo che ho per mettere alla prova il mio senso dell’orientamento, di adattamento, il mio istinto.
Amo perdermi nelle vie di Roma in inverno, col cappotto ed il freddo che ti spinge indietro, camminare per ore in quel groviglio grigiastro senza sapere dove arriverò, senza sapere dove sto andando, senza sapere dove mi trovo; oppure in estate, a pochi minuti dal buio, quando le strade, i monumenti, le case, l’aria stessa si colora di quell’arancione che nessun’altra città possiede, che nessun’altra città può ambire ad avere, e chi è romano mi capisce. Ché Roma è un’amante viziata, lunatica e pigra ma riesce a farsi perdonare ogni giorno con la sua grazia, la sua bellezza, il suo modo di essere diversa in ogni giorno dell’anno.
Potrei passare ogni giorno a cercare di cogliere tutte le sue sfumature, come Monet ne “La cattedrale di Rouen”.
Amo perdermi nelle pagine di un libro, nella trama di un buon film, o nella sceneggiatura di uno spettacolo teatrale. È bello lasciare per qualche minuto la propria vita, ed inserirsi, con il proprio carattere in tutte queste cose. È bello mescolarsi nella carta, diventare un personaggio, immedesimarsi in un altro, cercare di riprovare le sensazioni che essi provano e cercare di capire se avremmo fatto le stesse scelte nelle stesse condizioni.
Lo so, è un modo di perdersi più poetico che realistico.
Infine amo perdermi nella profondità di uno sguardo, la purezza di un sorriso, il suono di una voce.
Rimarrei ore perso negli occhi giusti, nella voce suadente, nel sorriso perfetto.

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