Molte cose mi spingono a volere che questa giornata
non svanisca appena chiudo gli occhi per dormire; che l’orologio si blocchi
sulle 23.59 e non arrivi mai il giorno successivo. Tante cose.
Sarà per la giornata tranquilla che ho passato tra
divano, tavola e giardino insieme ai miei parenti; sarà per il tempo
particolarmente bello, assolato ma non troppo caldo, quasi come se le giornate
non avessero già iniziato a accorciarsi. Forse per la suprema pasta col pesce
cucinata da mio padre, o per il resto fatto da me; forse era per la gara
incredibile di formula 1. Può darsi anche che fosse per i messaggi molto graditi
che ho ricevuto ogni tanto da una persona molto interessante.
Far finire questa domenica vorrebbe dire solamente
che sta per iniziare lunedì. Nonostante gli studenti d’estate non sentano la
differenza tra i vari giorni della settimana, vi assicuro che questo sarà per
me peggiore di un piovoso e ventoso lunedì di novembre, in cui ci si sposta con
i mezzi.
Vorrei che non finisse mai questa domenica rilassata,
ma allo stesso tempo vissuta con angoscia al solo pensiero di dover andare a
letto alla fine. Vorrei che non finisse mai perché domani dovrò salutare un
amico; e vorrei che non finisse mai per paura di dovermi scontrare con il
grande errore che spero di non aver fatto. Ne ho fatte di cavolate, ma a volte
mi lascio prendere dalle emozioni troppo facilmente e rifletto molto poco,
quando in effetti dovrei ragionare di più. E mi chiedo se in realtà non abbia
sbagliato tutto.
Vorrei non finisse mai questa domenica in cui poche
persone sono riuscite a starmi vicine, anche se non lo sanno, anche se in modi
strani, dandomi anche un sorriso di mezzo secondo.
Vorrei andare a letto, mettermi a dormire e risvegliarmi ad oggi, perché domani potrei odiarmi.
La sera del dì di festa
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