lunedì 19 agosto 2013

La notte delle stelle cadenti.

C’è la luna e c’è il mare. C’è il riflesso luminoso di lei sulle creste di lui. C’è un cartello nell’acqua che fa ombra alla scia di luce che si stringe e stinge sempre più, fino a toccarmi i piedi.

C’è una luce intermittente che mi fa pensare; e delle luci di crociera a largo.

Ci sono talmente tante stelle che cadono che ho smesso di esprimere desideri. Ce ne sono così tante che non ha davvero più senso farlo. E poi perché dovrei, mi sento così in pace.


C’è questa luna che rimarrei a fissare tutta la notte da dentro l’acqua, dove non si tocca, dove devi tenere gambe e mani in movimento per respirare, dove hai paura di andare a fondo perché non puoi vedere nulla, nuotando sempre in avanti e sempre più avanti in un’oscurità calda, spinti da una strana sensazione o situazione adrenalinica. E ci sono tante stelle da guardare, ferme stavolta, scambiando pensieri dipinti con una persona semisconosciuta che ascolta partecipando le tue digressioni e rendendoti partecipe alle sue, lontani dalla sabbia, riflessi da una luce riflessa.

E c’è una ragazza, come potrebbe non esserci?! E ce n’è anche un’altra: un’altra che ha degli occhi, un modo di porsi e di parlare, di scherzare e di ridere e di guardare e di cantare che mi ricorda insistentemente te. Il tutto contornato da un’affinità particolare. Da parte mia di sicuro. Ci sono le tue scuse, non sai quanto azzeccate, quando te lo faccio notare. E ci sono io che mi giro di scatto dopo una tua parola che sembrava sua.

Ci sono sempre io che fisso l’orizzonte, nero ed imperscrutabile, ed osservo le stelle camminando da una parte, ed ammiro la luna ed il suo splendido riflesso. Con la testa vuota e piena insieme.

Perché ci sono questo mare e questa luna che mi fanno sentire in pace col mondo. C’è quest’acqua più calda del solito che mi accarezza il corpo mentre nuoto che mi massaggia. C’è questa calma e questo silenzio che mi donano una tranquillità insperata e quasi dimenticata. E ci sta pure un mezzo flirt che non fa mai male.
C’è Karma Chameleon con la radio a palla mentre cantiamo alle 2 di notte ritornando a casa.

Infine c’è il tempo che sembra infinito in questo posto. Fermo, fissato, bloccato.


Ci sono questi momenti e queste sensazioni. E non chiedo altro.

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