giovedì 14 aprile 2016

GRAZIE.


Alla fine è arrivato, quel giorno che tanto abbiamo sperato non arrivasse. Come in una vacanza o in un viaggio arriva il giorno in cui si devono richiudere le valigie. Si può dire che proprio questo è stato: un viaggio; un lunghissimo viaggio.
Non è stato sempre bello e non è stato sempre facile, ma è stata questa la tua forza e la tua importanza: nei momenti non belli ti sei migliorato, nei momenti difficili ti sei rialzato ed hai cominciato a correre più forte ed a lavorare più duramente.
Io sento di doverti ringraziare per tutto, non solo per aver contribuito a rendere il Nostro sport ancora più bello, ma per le lezioni che mi hai dato su cosa è l’impegno, cosa la passione, e cosa significa lavorare per raggiungere un obbiettivo.
Grazie per avermi fatto capire quanto sia importante lavorare ogni giorno su di noi per diventare quello che vogliamo, per diventare i numeri uno.
Grazie per avermi fatto capire dove si può arrivare impegnandosi ogni santo giorno.
Grazie per avermi fatto capire che dove non possono arrivare gli altri possiamo e dobbiamo arrivare noi, per il bene di una squadra.
Grazie per avermi fatto capire che non importa da dove partiamo, ma dove vogliamo arrivare ed il tipo di tragitto che abbiamo intenzione di fare.
Grazie per avermi fatto sentire più bravo degli altri solo per averci messo tutto il mio impegno e qualche volta anche di più.
Grazie per tutte le volte che fasciandomi una caviglia ho pensato a quanto valesse la pena rompersela per quello sport.
Grazie per avermi fatto pensare di essere su una nuvola ogni volta che ti ho visto giocare.
Grazie per le tue partite brutte che mi hanno fatto capire che si può sbagliare, che bisogna ricordare i nostri errori e lavorare affinché non si ripetano.
Grazie per le tue partite belle in cui mi sembrava di vedere Caravaggio all’opera.
Grazie di tutto il tempo che mi hai fatto trascorrere con te e grazie di tutto il tempo che indirettamente hai trascorso con me su un campo da basket.
E grazie per tutte le altre cose che non ho scritto, che ho nella mia testa ma non riesco a tramutare in frasi di senso compiuto.
Grazie Kobe, è stato un viaggio fantastico.